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sabato, Aprile 20, 2024
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RE-blanding? Johnson&Johnson cambia il suo logo dopo 135 anni

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È la fine di un emblema di riferimento nel mondo del branding: Johnson&Johnson. il suo nuovo marchio va assolutamente in direzione del “BLANDING“.

Per i pochi di voi interessanti al mondo della comunicazione che ancora non lo sapessero, negli ultimi anni, il mondo del branding ha assistito a una tendenza crescente verso il “blanding”, (crasi tra la parola bland “insipido” e branding) un termine che descrive la semplificazione e l’uniformità dei loghi e delle identità dei marchi. Questa tendenza vede le aziende abbandonare design distintivi e ricchi di personalità in favore di loghi più neutri, minimalisti e spesso indistinguibili tra loro.

Se da un lato questa semplificazione può essere vista come una risposta alle esigenze delle piattaforme digitali, dove la chiarezza e la leggibilità sono essenziali, dall’altro lato rischia di erodere l’unicità e la riconoscibilità di un marchio. Il “blanding” può essere interpretato come un tentativo di apparire moderni e attuali, ma paradossalmente, mentre le aziende cercano di distinguersi in un mercato sempre più affollato, molti finiscono per somigliarsi sempre di più, perdendo quell’unicità e quel carattere che una volta li definiva. In un’era in cui l’autenticità e la connessione emotiva con i consumatori sono fondamentali, le aziende dovrebbero riflettere attentamente prima di aderire acriticamente a questa tendenza.

Il gigante farmaceutico e medico Johnson&Johnson ha recentemente svelato il suo nuovo logo, segnando la fine di un’era per uno dei marchi più riconoscibili al mondo. Ma cosa ha spinto l’azienda a prendere questa decisione e quali sono le implicazioni dietro questa mossa?

La Storia del Logo Originale Il logo originale di Johnson&Johnson, in uso per oltre 135 anni, era basato sulla firma manoscritta del co-fondatore James Wood Johnson. Questo design calligrafico, introdotto nel 1886, era diventato sinonimo di fiducia e qualità, rappresentando un legame tangibile con le radici storiche dell’azienda.

Il Nuovo Rebranding

Il rebranding è stato realizzato dal rinomato studio di design Wolff Olins famosa per aver lavorato a dei progetti come  il logo enel, axa, vigin media e al branding di TIKTOK. La decisione di rinnovare l’identità del marchio è stata presa per riflettere i cambiamenti più ampi all’interno dell’azienda, con un “focus esclusivo sull’innovazione sanitaria e sulla risoluzione delle sfide sanitarie più difficili”. L’azienda ha anche rinominato Janssen, il suo segmento farmaceutico, in Johnson&Johnson Innovative Medicine e ha introdotto Johnson&Johnson MedTech per il settore della tecnologia medica.

I prodotti Kenvue

All’inizio di quest’anno è stato annunciato che il lato consumer dell’attività di J&J, che comprende marchi come BandAid, Listerine e shampoo per bambini Johnson baby , passerà al nome Kenvue. I prodotti Kenvue continueranno a portare il nome Johnson & Johnson e il vecchio logo per il momento, presumibilmente fino a quando il vecchio stock non sarà pronto per essere sostituito con il nuovo marchio, anche marchio e stato disegnato da Wolff Olins.

 

Dettagli Tecnici del Nuovo Logo Il nuovo logo abbandona la scrittura corsiva in favore di una tipografia contemporanea fatta di un font bastoni.  La palette di colori mantiene il rosso, ma in una tonalità più brillante rispetto al precedente. L’ampersand, (&) precedentemente un elemento distintivo, ora si presenta come un simbolo più globalmente riconoscibile.

Critiche e Controversie Nonostante l’intento di modernizzare e adattarsi alle esigenze digitali, il rebranding ha suscitato diverse critiche:

  1. Abbandono della Storia: Il vecchio logo di Johnson&Johnson, in uso per 135-138 anni, era basato sulla firma manoscritta del co-fondatore James Wood Johnson. L’abbandono di un simbolo così storico e riconoscibile ha suscitato dibattito, in quanto il vecchio logo aveva molta personalità e rappresentava un legame con il patrimonio dell’azienda oltre che a un tocco umano, che ne contesto del beauty and selfcare aveva una forte correlazione.
  2. Mancanza di Personalità: Il nuovo logo ha evidentemente meno personalità rispetto al precedente formato da un carattere distintivo grazie alla sua scrittura corsiva, il nuovo logo è visto come più sobrio e in linea con le convenzioni standard del settore farmaceutico e medico e va quindi a conformarsi in un settore effettivamente austero e serio.
  3. Leggibilità vs. Personalità: Sebbene il nuovo logo sia stato progettato per una migliore leggibilità, in particolare per le piattaforme digitali, c’è una percezione che la sobrietà e la leggibilità siano state privilegiate rispetto alla personalità e al carattere distintivo del marchio.
  4. Rischi Associati al Cambiamento: Rinunciare a un marchio con così tanta storia e riconoscimento potrebbe rivelarsi una mossa rischiosa per l’azienda. Alcuni marchi, come Coca-Cola, hanno dimostrato che è possibile costruire sul branding patrimoniale e introdurre novità senza abbandonare completamente il vecchio.

Il cambiamento ha generato molto dibattito sui social media, con alcune persone suggeriscono che l’abbandono del logo originale potrebbe essere un tentativo da parte di Johnson&Johnson di distanziarsi da recenti cause legali e controversie che lo vedono ora costretto a pagare 8,9 miliardi di dollari nei prossimi 25 anni per chiudere tutte le cause legali aperte con quasi 60 mila di consumatori che accusano i prodotti a base di talco della casa di essere dannosi per la salute e aver causato il cancro alle ovaie e il mesotelioma a cuasa del amianto presente nel loro bortotalco per bambini. Sebbene la decisione di rinnovare l’identità del marchio possa avere solide giustificazioni aziendali, rimane da vedere se la nuova direzione sarà accettata e abbracciata dai consumatori e dagli stakeholder nel lungo termine.

Esplorando il Design dell’iPhone 15

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L’iPhone 15 non è soltanto un upgrade, è una dichiarazione d’intenti della Apple: una visione del futuro del mobile design e della tecnologia, pensata per rispondere e anticipare le esigenze di una società sempre più connessa e digitale. Ogni dettaglio, ogni caratteristica e ogni funzionalità svelata durante la presentazione ha dimostrato l’impegno di Apple nel creare qualcosa di veramente unico, elevando ancora una volta il livello dell’industria.

Nel panorama della tecnologia, l’iPhone ha sempre rappresentato una sorta di faro per gli appassionati di design. Ogni nuovo modello porta con sé riflessioni, critiche e ovviamente molta curiosità. E l’iPhone 15 non fa eccezione. Questo articolo mira a esplorare l’importanza di questo nuovo dispositivo dal punto di vista del design, cercando di offrire una prospettiva delle future influenze che potremo vedere su diversi livelli nel mondo del design sia per il product che la moda e la grafica.

La Coerenza del Design System

Uno degli aspetti più affascinanti dell’iPhone 15 è l’adozione del design “squircle”, termine che denota una forma geometrica che unisce le proprietà di un quadrato a quelle di un cerchio. Questo non solo offre una sensazione piacevole alla vista e al tatto creando un passaggio più morbido sulle diverse facce del prodotto, ma dimostra anche una crescita nella coerenza del design system di Apple. Questa forma, già visibile in altre interfacce Apple, rende l’aspetto dell’iPhone più omogeneo con l’ecosistema Apple.

Osservando l’UI, è evidente come gli squircle siano diventati un elemento chiave. Le icone, i pulsanti e persino gli spazi per le notifiche adottano questa forma, offrendo un’esperienza omogenea e riconoscibile. Questa scelta design coerente non solo enfatizza la brand identity dell’iPhone ma offre anche un’esperienza visiva rilassante e familiare all’utente. Dimostra una volta di più come un buon design non si limiti soltanto all’aspetto estetico, ma influenzi profondamente la funzionalità e l’esperienza d’uso complessiva.

Materiale e Finitura: Titanio Spazzolato

Apple ha sorpreso molti scegliendo il titanio spazzolato come materiale per l’iPhone 15. Il titanio offre ottime proprietà, tra cui leggerezza e resistenza. Ma è la finitura spazzolata che ha fatto inarcare non poche sopracciglia. Tradizionalmente, Apple ha optato per finiture lucide o opache, evitando dettagli decorativi. Questo nuovo approccio potrebbe segnare una deviazione dalla tradizionale neutralità di Apple verso una maggiore espressione estetica.

Sebbene la finitura in acciaio spazzolato sia stata tradizionalmente associata a prodotti di fascia più bassa, evitando processi di finitura più costosi, è sorprendente vederla su un prodotto di alta gamma come l’iPhone. Sarò interessante vedere come questa scelta potrebbe influenzare la percezione e le tendenze future nel design di prodotti premium.

Interazione e Usabilità

Un altro cambiamento degno di nota è lo switch laterale del silenzioso da molti criticato perché va a emulare la funzione del double tap o triple tap sul bottone power che permetteva di essere personalizzato. Creare un tasto aggiuntivo invece che un selettore puo aiutare la user experience del prodotto ma sarebbe stato bello che il tasto al tatto fosse immediatamente riconoscibile invece di mimetizzarsi con i tasti volume.

Nell’ambito dell’interazione e dell’usabilità, merita una menzione speciale il lavoro svolto dagli Ui designer riguardo alle animazioni del pulsante silenzioso dell’iPhone 15. Non è solo una questione estetica: l’animazione gioca un ruolo cruciale nell’offrire un feedback immediato all’utente, confermando che l’azione desiderata è stata eseguita.

Mentre alcune delle scelte di design possono sembrare audaci o controverse, è essenziale riflettere profondamente su come questi cambiamenti influenzeranno il panorama del design nel suo complesso.

Il buon Breccia ha fatto un ottima analisi del iphone 15 sul suo canale youtube che vi invito a guardare per approfondire ulteriormente pensieri e opinioni a riguardo.

free font settembre 2023

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Il mondo del design grafico non si ferma mai, e la tipografia è uno dei suoi protagonisti silenziosi ma potenti. Ogni giorno, creativi da ogni angolo del pianeta presentano nuovi font, ampliando il panorama di opzioni a disposizione per dare vita alle nostre visioni. Questo mese, abbiamo selezionato per te 9 font in rapida ascesa: non solo sono esteticamente accattivanti, ma sono anche gratuiti per i tuoi progetti personali!

🔗 Nadira

🔗 Nomdale

🔗 Techmoon

🔗 Axelo

🔗 Boshoqu

🔗 RTX Demo

🔗 Prodiga

🔗 Dalfitra

🔗 Handil Pro

Un piccolo promemoria: prima di utilizzare questi font, assicurati di controllare attentamente le licenze. Ogni font può avere specifiche diverse, e vogliamo evitare qualsiasi inconveniente legale. Esplora, sperimenta e crea con questi nuovi strumenti tipografici!

IKEA e la Magia del Guerrilla Marketing in Oxford Street

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Quando si parla di guerrilla marketing, ci si riferisce a tecniche pubblicitarie non convenzionali, sorprendenti e spesso audaci. E quale miglior esempio di questa strategia potremmo trovare se non la recente mossa di IKEA in Oxford Street, Londra?

L’iconica borsa blu FRAKTA di IKEA, presente nel catalogo dell’azienda da oltre 30 anni, è più di un semplice accessorio per la casa. È diventata un simbolo, tanto che si stima che il 45% degli abitanti del Regno Unito ne possieda una. E ora, questo simbolo ha assunto proporzioni gigantesche nel cuore di Londra. Con una larghezza impressionante di oltre 12 metri, una replica gigante della borsa FRAKTA adorna la facciata del futuro negozio IKEA in Oxford Street.

si tratta di una mossa pubblicitaria geniale e con costi di produzione e applicazione davvero irrisori, e per la maggior parte il Messaggio pubblicitario verrà veicolato dal buzz su i social, insomma un esempio perfetto di guerrilla marketing.

Questa audace installazione non è solo un omaggio all’iconica borsa, ma è anche una dichiarazione di intenti da parte di IKEA. Con questa mossa, l’azienda svedese non solo attira l’attenzione sul suo prossimo punto vendita, ma dimostra anche una profonda comprensione delle tattiche pubblicitarie di guerrilla marketing. L’installazione, ideata dall’agenzia Mother London, è destinata a creare un buzz tra i londinesi e a generare aspettativa. Dopo tutto, dovranno attendere fino all’autunno del 2024 per entrare nel nuovo negozio IKEA, situato in una delle vie commerciali più celebri al mondo.

In un’era in cui la pubblicità tradizionale sta perdendo terreno, iniziative come questa mostrano come il guerrilla marketing, se ben eseguito, possa creare un impatto duraturo e significativo. E, come sempre, IKEA dimostra di essere all’avanguardia, non solo nel design dei mobili, ma anche nelle strategie di marketing.

Il Rebranding di Dribbble

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Dribbble, una delle principali piattaforme online per i creativi, ha recentemente attraversato una significativa trasformazione. Questo cambiamento non riguarda solo l’aspetto estetico, ma anche l’identità e la funzione di Dribbble nel mondo del design.

Una Storia di Evoluzione
Dribbble ha iniziato come un portale dove i designer potevano semplicemente pubblicare i loro lavori. Con il passare del tempo, è diventato una comunità dove i creativi possono connettersi, trovare opportunità di lavoro e continuare la loro formazione. Questa evoluzione ha reso necessario un rinnovamento nella sua identità visiva. Dopo 14 anni dalla sua fondazione, Dribbble ha introdotto un nuovo logo, accompagnato da una nuova palette di colori e un completo redesign della piattaforma.

Il Nuovo Logo: Una Rappresentazione della Comunità
Il nuovo logo di Dribbble è stato progettato per rappresentare la sua comunità energetica e diversificata. Questo cambiamento è stato realizzato dal team interno di design e segna un momento cruciale per Dribbble, che continua a evolversi per soddisfare le esigenze della sua crescente comunità.

Reazioni della Comunità al Rebranding di Dribbble

Il mondo del design è noto per la sua passione e il suo occhio critico, e quando una piattaforma tanto amata come Dribbble decide di rinnovarsi, è inevitabile che emergano forti opinioni. La comunità di Dribbble, composta da designer, creativi e appassionati di design, ha risposto in vari modi al recente rebranding.


Andrei S., per esempio, ha rappresentato una voce positiva nel coro. Ha espresso il suo apprezzamento sia per il vecchio che per il nuovo logo, sottolineando come, a differenza di molti rebranding in cui la nostalgia domina le reazioni, il cambiamento di Dribbble sia stato accolto favorevolmente. Questa risposta positiva riflette una parte della comunità che vede il cambiamento come un segno di crescita e maturità, riconoscendo che le aziende, come le persone, devono evolversi e adattarsi al cambiamento.


Ci sono state anche voci critiche, come quella di Keshav Grover. Ha sottolineato come il nuovo design sembri avere una mancanza di fluidità, con elementi del logo che sembrano disconnessi tra loro. Questa critica mette in luce una preoccupazione comune tra i designer: quella di perdere l’essenza originale di un marchio durante un rebranding. La sua menzione del “punto di rottura” nel logo evidenzia una sensazione di discontinuità che potrebbe allontanare alcuni utenti di lunga data.


Il video di Malewicz su YouTube ha acceso un dibattito sulla trasformazione di Dribbble. Molti critici hanno sottolineato come, nel gergo del settore, definire un lavoro come una “DRIBBLATA” significhi riconoscerne l’estetica accattivante ma, al contempo, sottolinearne l’inutilità o la mancanza di funzionalità. il video di Malewicz ha discusso dell’evoluzione di Dribbble da una piattaforma incentrata sul design a una che sembra più orientata alle  assunzioni. Questa percezione di un cambio di direzione ha sollevato domande sulla vera essenza di Dribbble e sul suo futuro ruolo nell’industria del design.

Il Significato Dietro il Cambiamento di Dribbble

Il rebranding, in qualsiasi settore, non è mai un processo superficiale.

Dribbble è nato come un luogo per i designer per mostrare il loro lavoro, ricevere feedback e connettersi con altri professionisti. Nel corso degli anni, ha guadagnato una reputazione come “la” piattaforma per i creativi. Tuttavia, come ogni entità in crescita, Dribbble ha sentito la necessità di adattarsi e evolversi in risposta alle mutevoli esigenze della sua comunità e alle tendenze del settore. La decisione di rinnovare la sua identità visiva è un riflesso di questa evoluzione.

Il nuovo logo e il redesign non sono solo un cambiamento estetico, ma rappresentano un rinnovato impegno di Dribbble verso la sua missione. Come menzionato nel loro annuncio, Dribbble desidera diventare “il luogo principale per assumere creativi in tutto il mondo”. Questo spostamento di focus, da una semplice piattaforma di portfolio a una piattaforma di assunzione e connessione, indica una maturazione nella visione di Dribbble.

Inoltre, il design del logo stesso ha il suo significato. Mentre il vecchio logo era amato e riconoscibile, il nuovo logo cerca di rappresentare la “comunità energetica e diversificata” di Dribbble. Questa scelta riflette un desiderio di essere inclusivi, moderni e al passo con i tempi.

Analisi del Nuovo Design di Dribbble

Il design, nella sua essenza, è una manifestazione tangibile di un’idea o di un’identità. Ma cosa ci dice esattamente questo nuovo design?

Iniziamo con il logo. Il vecchio logo di Dribbble era distintivo, con una pallina da basket che faceva un richiamo al nome stesso della piattaforma e alla sua origine come “luogo per mostrare i propri virtuosismi” dei designer. Era semplice, ma immediatamente riconoscibile. Il nuovo logo, pur mantenendo elementi del design originale, ha adottato una forma più stilizzata e moderna. La scelta di un carattere più pulito e la rimozione della pallina da basket indicano un desiderio di semplificazione e di focalizzazione sul core business di Dribbble: connettere i designer con opportunità e risorse.

Tuttavia, come ha sottolineato Keshav Grover, il nuovo logo presenta alcune scelte di design potenzialmente problematiche. La separazione tra “dri”, “bbb” e “le” può dare l’impressione di una mancanza di coesione, suggerendo che il logo potrebbe non essere stato completamente pensato in termini di leggibilità e fluidità. Questa critica mette in luce l’importanza di considerare ogni dettaglio in un logo, soprattutto quando rappresenta una piattaforma così prominente nel mondo del design. Il nuovo logo di Dribbble, basato sul font “ALKALINE”, ha suscitato perplessità. Molti ritengono che questa scelta tipografica non renda giustizia all’identità storica della piattaforma, rischiando di snaturarne l’essenza nel mondo del design.

Passando al redesign della piattaforma, Dribbble ha adottato un approccio più pulito e moderno. La nuova interfaccia utente è intuitiva, con una chiara divisione tra le sezioni “Learn”, “Showcase” e “Work”. Questa strutturazione riflette la nuova direzione di Dribbble, evidenziando la sua evoluzione da semplice piattaforma di portfolio a hub completo per la formazione, la presentazione e le opportunità di lavoro. Le scelte cromatiche, le animazioni e la tipografia sono state tutte aggiornate per creare un’esperienza utente più coinvolgente e contemporanea.

Un altro aspetto degno di nota è l’attenzione di Dribbble alla funzionalità. Con l’introduzione di nuove funzionalità come un motore di ricerca migliorato e l’accento sulla formazione e le opportunità di lavoro, è evidente che Dribbble sta cercando di offrire valore aggiunto ai suoi utenti, andando oltre la semplice presentazione di portfolio.

Sebbene ci siano state alcune critiche, è innegabile che la piattaforma stia cercando di adattarsi e rispondere alle esigenze in continua evoluzione della comunità del design. Come per qualsiasi redesign, ci vorrà del tempo per vedere come la comunità si adatta e abbraccierà questi cambiamenti.

Evoluzione Iconica: la storia, l’evoluzione, e il rebranding del marchio Twitter

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È ormai passato quasi un mese da quando abbiamo dovuto dire addio al logo Twitter, e molti di noi ancora non hanno ancora superato la cosa. Amato da molti designer e riconosciuto in tutto il mondo il logo Twitter ha un interessante storia di come nasce e si evolve nel tempo. Commemoriamo insieme la dipartita di questo logo con questo ennesima evoluzione iconica, esplorando la storia, l’evoluzione, e il rebranding del marchio Twitter.

Twitter nasce da un’idea di Jack Dorsey, uno dei suoi co-fondatori, che immaginava una piattaforma di comunicazione basata su brevi messaggi di testo. L’idea era di creare un modo per gli amici di tenersi in contatto attraverso brevi aggiornamenti di stato, simili agli SMS.

Twitter ha avuto origine all’interno di Odeo, una compagnia di podcasting con sede a San Francisco. Dopo che Apple annuncia l’inserimento automatico dei podcast al interno del loro programma di gestione dei dispositivi il futuro di Odeo aveva le ore contate, serviva una nuova idea. Durante una sessione di brainstorming, Dorsey propose l’idea di una piattaforma di messaggistica basata su testo. Evan Williams, co-fondatore di Odeo, e Biz Stone, un altro membro chiave del team, diedero il via libera a Dorsey per lavorare al progetto.

Il 21 marzo 2006, Jack Dorsey inviò il primo tweet, che recitava: “just setting up my twttr”. In quei primi giorni di sviluppo, il team sperimentò molto con la messaggistica SMS, accumulando spesso centinaia di dollari in bollette telefoniche.

Inizialmente conosciuto come “twttr”, il nome fu ispirato dalla parola “twitter”, che significa il cinguettio degli uccelli. Il logo originale era verde con effetti di gocce d’acqua, ma fu presto sostituito dal famoso uccello azzurro.

Nel 2007, Twitter era sull’orlo di una crescita massiccia. Durante una conferenza interattiva quell’anno, più di 60.000 tweet al giorno venivano inviati dai partecipanti. Il team di Twitter aveva stabilito una presenza massiccia all’evento e riuscì a capitalizzare sulla piattaforma diventando virale.

Twitter ha affrontato numerose sfide nei suoi anni formativi, tra cui problemi di capacità e controversie interne. Tuttavia, ha anche introdotto innovazioni come l’uso di hashtag, menzioni e retweet, che sono diventati standard nell’industria dei social media.

L’acquisizione di Vine nel 2012 e l’aumento del limite dei caratteri da 140 a 280 nel 2017 sono altri momenti chiave nella storia di Twitter.

La storia di Twitter è un esempio di innovazione, crescita e adattamento. Da un’idea semplice e unica, è diventato uno dei principali attori nel panorama dei social media, influenzando il modo in cui le persone comunicano e interagiscono online.

prima di arrivare alla creazione del marchio “twitter” ci sono state alcune alternative!

Durante la creazione del marchio Twitter, ci sono state diverse iterazioni e idee che sono state scartate o modificate prima di arrivare al logo e al nome che conosciamo oggi.

  1. Twttr: Il nome originale proposto era “Twttr”, una versione senza vocali del termine “Twitter”. Era una tendenza comune all’epoca eliminare le vocali dai nomi, a volte a causa della non disponibilità del dominio completo.

  2. Smssy: Prima di decidere su “Twttr”, c’era anche un’idea di chiamare il servizio “Smssy”. Questo nome rifletteva l’origine del servizio come piattaforma di messaggistica basata su SMS

2005-2006: L’Inizio

Il logo originale di Twitter era un’immagine verde con gocce di rugiada, rappresentando natura e libertà. Il nome “Twitter” ha battuto alternative come “twttr” e “smssy”. Questo design non è mai stato utilizzato pubblicamente e sembra essere stato scartato abbastanza rapidamente, infatti questo logo fu impiegato solamente durante la fase di sviluppo e progettazione del programma. In origine, il logo utilizzava una combinazione di colori verde scuro e chiaro, con gocce di rugiada a ricoprirlo. Il logo originale di Twitter fu concepito per rappresentare la natura e la libertà, un attributo che sarebbe stato mantenuto nelle successive revisioni del logo.

Durante il processo di creazione, furono proposti molti altri disegni e persino altri nomi, con Twitter che ebbe la meglio su alternative come “twitch” e “smssy“! Due dei design finalisti includevano la tagline “an Odeo thing” (una cosa di Odeo) direttamente sotto il nome, ma il design finale non includeva alcuna associazione con l’azienda madre.

Questo aneddoto sulla nascita del logo di Twitter svela non solo la complessità del processo creativo dietro un marchio, ma anche come un logo possa evolvere e adattarsi per riflettere l’identità e i valori di un’azienda. La scelta di non associare il logo alla società madre, Odeo, e l’evoluzione dal verde originale all’iconico uccello blu, sono esempi di come un logo possa essere più di un semplice simbolo, ma un vero e proprio emblema dell’essenza di un’azienda.

2006-2010: L’Introduzione del Blu

Quando la piattaforma fu lanciata per la prima volta nel 2006, il suo logo ufficiale fu disegnato da Linda Gavin, e fu creato in un solo giorno! Scritto senza maiuscole, come prima, ma includendo le vocali. Questa evoluzione del logo di Twitter utilizzava un testo a bolle simile alla versione precedente.

I font arrotondati sono spesso utilizzati in contesti in cui si desidera trasmettere un’atmosfera amichevole e giocosa, come libri per bambini, annunci, loghi e siti web rivolti a un pubblico giovane. L’unico spigolo netto che si può trovare è sulla lettera “t” minuscola che veninva usata anche come “simbolo” e icona del web. La semplicità del logo era intesa a rappresentare la semplicità dell’azienda.

Per questo primo logo ufficiale, Twitter ha completamente cambiato la palette di colori, passando dal verde a un leggero color acquamarina. Un colore comune nel settore dei social media, il blu è associato a fiducia, calma e integrità. La scelta di questo colore, insieme alla semplicità del design, rifletteva l’obiettivo di Twitter di creare una piattaforma di comunicazione chiara e affidabile, dove gli utenti potessero sentirsi liberi di esprimersi in un ambiente sereno e sicuro.

2010-2012: L’Arrivo dell’Uccello Iconico

Nel 2010, il logo di Twitter ha subito una trasformazione significativa con l’aggiunta di un’icona a forma di uccello blu. Questo uccellino, soprannominato Larry The Bird, è stato ispirato dal famoso cestista Larry Bird, inserito nella Basketball Hall of Fame. L’immagine originale fu acquistata da Twitter sul sito iStock per soli $15, ma poiché le aziende non possono registrare o detenere i diritti d’autore su immagini di stock come prevsita dalla licenza di vendita, Twitter ha dovuto personalizzarla.

L’immagine è stata quindi modificata e ritoccata, trasformandosi nel Larry The Bird che tutti abbiamo imparato a conoscere e amare. Questo simpatico uccello blu è diventato un simbolo iconico della piattaforma, incarnando la libertà di espressione e la connessione globale che Twitter aspirava a promuovere. La creazione di un’immagine unica e distintiva ha contribuito a forgiare un design che è diventato sinonimo del marchio, unendo l’identità di Twitter in un modo che un’immagine di stock generica non avrebbe potuto realizzare.

Il famoso uccello, chiamato Larry, è stato introdotto, simbolizzando la gioia della libertà e della comunicazione.

2012-2023: Perfezione in un Logo

Il logo che tutti associamo a Twitter ha subito un’ulteriore trasformazione il 6 giugno 2012, solo due anni dopo la sua introduzione. In quell’occasione, Twitter dichiarò che non avrebbe apportato ulteriori modifiche per molto tempo, segno della fiducia nella forza distintiva del simbolo. Il design è stato creato da Martin Grasser, utilizzando il rapporto aureo, una tecnica utilizzata anche da Apple e Pepsi.

La decisione di eliminare il nome “Twitter” dal logo, lasciando solo l’immagine dell’uccello, è stata una mossa audace ma efficace, simile a quanto fatto da Starbucks nel 2011. L’uccello, pur restando riconoscibile, ha subito alcune modifiche chiave. Il colore è stato scurito, avvicinandosi al blu puro, per garantire una maggiore risaltanza sullo sfondo bianco delle pagine web. Allo stesso tempo, sono stati rimossi alcuni dettagli, come il ciuffo sulla testa e la piuma superiore, per conferire al logo una maggiore semplicità.

Infine, l’uccello, precedentemente noto come Larry, è stato ribattezzato semplicemente “Twitter Bird”. Un simbolo che, nella sua essenzialità, rappresenta perfettamente la gioia della libertà e della comunicazione senza limiti.

la sezione aurea nel logo twitter

Uno degli obiettivi centrali di Twitter è sempre stato quello di dare agli utenti la libertà di condividere le loro preoccupazioni e idee. Per celebrare questo concetto, l’uccello del logo è rivolto verso l’alto, simboleggiando libertà e speranza.

Il logo di Twitter è stato costruito utilizzando la sezione aurea, composta da 15 cerchi sovrapposti. Questo ha perfezionato l’idea degli angoli arrotondati, un elemento presente in ogni logo di Twitter fin dalla prima versione del 2005.

Il design è stato creato da Martin Grasser, appena laureato all’Art Center College of Design. Grasser ha realizzato migliaia di disegni di uccelli prima di crearne “numero 24”, tra i quali Jack Dorsey ha scelto il definitivo.

Il design scelto è costruito con cerchi perfetti, una tecnica già utilizzata da Apple, Pepsi e iCloud. Per renderlo ancora più perfetto e visivamente soddisfacente, le proporzioni tra i cerchi più grandi e più piccoli si avvicinano alla sezione aurea.

Ma cos’è la sezione aurea?

La sezione aurea, secondo il professore di Ingegneria Meccanica Adrian Bejan, è la proporzione di trasferimento più elitaria, e si manifesta nelle cose che progettiamo! Si dice che sia presente nel Partenone, nelle Piramidi di Giza e nella Gioconda. Ma come si forma la sezione aurea?

Si verifica quando una linea viene divisa in due parti, in modo che la parte più lunga, divisa per quella più corta, abbia un rapporto di 1,618, e la parte più lunga divisa per entrambe le sezioni abbia anch’essa un rapporto di 1,618.

La spirale aurea, che si può osservare in tutta la natura, è realizzata con questo rapporto.

Come una forza della natura, Twitter continua a essere un gigante nell’arena dei social media, e la sua ascesa alla ribalta è un percorso affascinante.

Se vuoi approfondire questo argomento trovi un nostro articolo a riguardo qui: https://www.robadagrafici.net/la-sezione-aurea-la-costante-matematica-che-ogni-designer-grafico-deve-conoscere/

Il Rebranding e le Reazioni

Il rebranding è un processo delicato che riflette l’identità e i valori del marchio. Twitter ha cercato di mantenere la semplicità e l’essenza del marchio, pur aggiornando il suo aspetto.

Ragioni del Rebranding

Twitter ha cercato di  dare un immagine di se per e cambiarla e adattarla nel tempo rimanere rilevanti e riflettere i cambiamenti nella visione e nella missione dell’azienda. Twitter ha fatto ciò per enfatizzare la libertà e l’unità della propria comunità.

Strategie Utilizzate

Twitter ha utilizzato un approccio minimalista, focalizzandosi sul simbolismo dell’uccello e sul colore blu. Il design geometrico ha aggiunto un tocco moderno, rimanendo essenziale ma unico.

L’Addio a Twitter e l’Arrivo di X

Recentemente, con l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk, il logo è stato sostituito da un semplice ‘X’. Questo cambio radicale ha portato a discussioni animate, con molti che si chiedono cosa significhi per il futuro della piattaforma.

Musk ha scelto il carattere tra le proposte inviate tramite Twitter. Sembra che sia stato presentato da Sawyer Merritt, che afferma di essersi ispirato a un carattere trovato online. E, infatti, assomiglia molto a un glifo tratto dagli Alfabeti Speciali – Unicode Mathematical Double-Struck Capital X.

Senza l’uccello, il nome ‘Twitter’ perde gran parte del suo senso, e possiamo ancora chiamare i messaggi ‘tweet’? Solo il tempo ci dirà cosa riserverà il futuro per Twitter, sia come marchio che come piattaforma, ma l’X apporta certamente un’energia molto diversa da quella precedente.

Un utile tool ai per abbinare i font: fontjoy

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Nel mondo del design, una delle domande più frequenti è: “Come si accoppiano i font?” Questa domanda, posta spesso dalla community di robadagrafici.net, evidenzia una sfida comune per i designer, soprattutto per i principianti. La scelta del font è una decisione fondamentale che incide notevolmente sull’usabilità e la qualità visiva di qualsiasi progetto.

Per affrontare questa sfida, il primo consiglio è di fare molta pratica. Come in ogni campo, l’esperienza è la chiave per sviluppare un occhio critico e una sensibilità per le buone combinazioni di font. Tuttavia, c’è un altro strumento che può aiutare enormemente in questo processo: Font Joy.

https://fontjoy.com/

Font Joy è un sito web che utilizza l’intelligenza artificiale per creare combinazioni di font gradevoli. Con un semplice clic su ‘generate’, il sito fornisce opzioni per il titolo, il sottotitolo e il corpo del testo.

Il funzionamento del sito si basa sui principi di abbinamento dei caratteri, spiegati in una piccola guida accessibile a tutti gli utenti.

Un elemento particolarmente utile di Font Joy è il cursore che permette di decidere se si desiderano combinazioni di font molto simili tra loro o molto contrastanti.

Inoltre, è possibile bloccare una delle selezioni, ad esempio il titolo, e valutare quali font si abbinano bene con esso, provando diverse opzioni fino a raggiungere la soddisfazione.

Uno strumento come Font Joy può aumentare la sicurezza nella selezione dei font, dando il tempo per sviluppare e affinare la propria conoscenza e le proprie abilità di abbinamento. Con il tempo, queste decisioni diventeranno una scelta quasi naturale per il designer.

Per ulteriori consigli e approfondimenti sul mondo del design, segui robadagrafici.net sui tuoi social preferiti. La community è sempre pronta a condividere nuove idee e a sostenersi a vicenda nel percorso creativo.

 

Il Nuovo Logo di Opel

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Questo rinnovamento rappresenta un passo importante per la casa automobilistica tedesca, che continua il suo percorso di rinnovamento con un’identità di marca fresca e audace.

Il nuovo logo, sviluppato in collaborazione con l’agenzia Velocity McCann, è un esempio di come un marchio storico possa evolvere mantenendo la sua essenza e al contempo proiettarsi verso il futuro. Il tradizionale simbolo del fulmine, o “Opel Blitz”, è stato ridisegnato con un anello più sottile e un nuovo font per la scritta, chiamato Opel Next. Questo nuovo stile è essenziale e innovativo, con un focus sul colore giallo neon Opel, simbolo della mobilità elettrica del futuro.

Il nuovo logo di Opel utilizza un font chiamato “Opel Next”. Questo font è stato descritto come leggero, potente, moderno e chiaro, e contiene tre versioni diverse: light, regular e bold. Queste versioni del font si armonizzano perfettamente tra loro, garantendo un messaggio coerente e distintivo per il marchio.

Il nuovo font “Opel Next” è stato sviluppato in collaborazione con Monotype, un’azienda leader nel settore dei font e delle tecnologie tipografiche. Monotype è nota per la creazione e la gestione di font per clienti in tutto il mondo.

Il restyling del logo non è solo un cambio di immagine, ma rappresenta un vero e proprio cambio di paradigma per Opel. Dopo essere entrata a far parte del grande Gruppo PSA, Opel ha avuto la necessità di rinnovare la sua identità per sottolineare il suo ruolo all’interno della nuova realtà. Il nuovo logo è un simbolo di questo cambiamento e della volontà di Opel di essere un marchio moderno e progressista.

Il nuovo design di Opel si concentra sull’essenziale, eliminando fronzoli ed elementi di distrazione. Questo riflette la precisa filosofia di design tedesco del marchio – audace e puro. Patrick Fourniol, direttore del marketing di Opel, ha definito il nuovo stile come minimalista e moderno a 360°, un design che esprime l’affermazione di Opel di essere distintivo, progressista, aperto al nuovo e al futuro.

Il nuovo logo di Opel è un esempio eccellente di come un design ben pensato possa aiutare un marchio a navigare i cambiamenti nel panorama industriale e a posizionarsi come leader nell’innovazione. e dimostra l’importanza di rimanere fedeli all’essenza di un marchio, pur essendo pronti a rompere gli schemi e a sperimentare nuove idee.

Il nuovo logo di Opel rappresenta un passo avanti significativo nel design del marchio automobilistico. È un esempio di come un design audace e innovativo possa aiutare un marchio a evolvere e a rimanere rilevante in un settore in rapida evoluzione. Sarò interessante vedere come questo nuovo design influenzerà il futuro di Opel e del settore automobilistico nel suo insieme e come cambierà la comunicazione del azienda nel suo insieme.

Marvel Studios divide i fan con l’utilizzo dell’IA per gli intro di Secret Invasion

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Marvel Studios e stata fortemente orticata in queste ore sui social a causa dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) per creare gli intro della loro nuova serie, Secret Invasion, disponibile su Disney+. Questa scelta ha suscitato reazioni contrastanti tra i fan e ha alimentato un dibattito sul ruolo dell’IA nell’arte e nell’industria creativa.

Fin dal suo debutto, Secret Invasion ha destato scalpore per l’apertura della sigla, realizzata attraverso un IA (probabilmente una versione di satabel diffusion). Molti fan, tra cui alcuni artisti, si sono dichiarati sconcertati e delusi da questa scelta, definendo l’utilizzo dell’IA come “eticamente discutibile” e “pericoloso” per la professione degli artisti.

La regista di Secret Invasion, Ali Selim, ha spiegato che la decisione di utilizzare l’IA per creare l’intro è stata influenzata dalla trama della serie, incentrata sulla minaccia degli Skrull che si trasformano e cambiano identità. Selim ha affermato di non comprendere appieno il funzionamento dell’IA, ma ha ammesso di aver collaborato con Method Studios per trasmettere loro idee e concetti, lasciando poi al computer il compito di creare le immagini.

Tuttavia, la scelta di utilizzare l’IA ha suscitato una serie di critiche da parte dei fan e degli artisti. Molti sostengono che l’IA sia una minaccia esistenziale per la professione degli artisti, poiché viene utilizzata per creare arte senza il consenso o il compenso degli autori originali. Inoltre, i critici affermano che l’utilizzo dell’IA sostituisce il lavoro degli artisti reali, sminuendo il valore e l’importanza dell’arte tradizionale.

I fan si sono divisi sul giudizio dell’intro generato dall’IA. Alcuni hanno apprezzato l’aspetto unico e sorprendente delle immagini, ritenendolo in linea con la tematica della serie e il misterioso mondo degli Skrull. Altri, invece, hanno espresso delusione e rabbia, definendo l’intro “mediocre”.

Questa controversia mette in luce una sfida che l’industria dell’intrattenimento deve affrontare: il confine tra l’utilizzo dell’IA come strumento creativo e l’impatto che ha sulla comunità artistica. Molti sostengono che l’IA dovrebbe essere utilizzata come un complemento alla creatività umana, ma non come un sostituto.

Marvel Studios si trova ora di fronte a una reazione avversa da parte dei fan, con molti che chiedono maggiore considerazione verso gli artisti tradizionali e una riflessione sulle implicazioni etiche dell’utilizzo dell’IA. Sarà interessante vedere come Marvel risponderà a queste critiche e se future produzioni prenderanno in considerazione le preoccupazioni sollevate dalla comunità artistica.

Nonostante le controversie, Secret Invasion ha attirato l’attenzione di numerosi spettatori grazie alla sua trama avvincente e alle performance degli attori. La serie, basata sulla celebre saga dei fumetti Marvel con lo stesso nome, segue le avventure di Nick Fury nel suo tentativo di sventare una cospirazione degli Skrull, alieni capaci di assumere le sembianze di persone comuni. Le polemiche sull’utilizzo dell’IA, Secret Invasion è riuscita a generare un forte interesse tra i fan dei fumetti e gli appassionati dei film Marvel. Le critiche all’intro generato dall’IA non hanno inficiato l’entusiasmo per la serie nel suo complesso.

La discussione sull’IA nell’industria dell’intrattenimento è tutt’altro che conclusa. Molti si interrogano su quale sia il giusto equilibrio tra l’utilizzo dell’IA come strumento creativo e il rispetto per gli artisti tradizionali. È evidente che l’IA offre opportunità innovative e affascinanti, ma è anche necessario considerare le preoccupazioni etiche e i possibili impatti negativi sul settore artistico.

L’esperienza di Secret Invasion ha sollevato domande importanti che richiedono una riflessione approfondita da parte degli studio’s , degli artisti e del pubblico stesso. È fondamentale trovare un equilibrio che valorizzi sia le potenzialità dell’IA che il ruolo essenziale degli artisti umani.

Sarà interessante osservare come l’industria dell’intrattenimento si evolverà nel suo rapporto con l’IA e come si terrà conto delle preoccupazioni sollevate dagli artisti e dai fan.