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giovedì, Aprile 25, 2024
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“Racismo Virtual, Consequencias Reais”

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A tutti i leoni da tastiera: LA PACCHIA È FINITA!
O almeno lo è per tutti quei felini digitali residenti in Brasile.
Grosso modo è questo quello annunciato dalla campagna antirazzista lanciata dalla Ong CRIOLA:   “Racismo Virtual, Consequencias Reais” (Razzismo Virtuale, Reali Conseguenze, ndr.).

L’iniziativa nasce a seguito delle offese gratuite rivolte alla meteorologa carioca Maria Julia Coutinho, letteralmente sommersa da commenti razzisti.

“Queste persone pensano che possono stare sedute tranquille sulla poltrona di casa loro e fare quello che vogliono su internet. Noi non glielo permetteremo. Non riusciranno a nascondersi, li troveremo sempre”
(Jurema Werneck-Founder Criola).

Di qui la necessità di irrompere nella quotidianità attraverso un’azione forte che evidenziasse quanto reale possa essere un’offesa, seppur virtuale.
Come funziona questa ingegnosa campagna di guerrilla marketing? Stando alla BBC, gli attivisti di Criola utilizzano il sistema di localizzazione di Facebook e Twitter per risalire alla fonte del messaggio razzista. A questo punto l’autore del messaggio riceve una bella sorpresa: la gigantografia del commento razzista, così com’è stato postato, con oscurati solo volto e nome.

“Volevamo suscitare dibattito e documentare la consapevolezza, per far capire alle persone le conseguenze delle loro parole.  Il peggior nemico, dopo tutto, è il silenzio” (Ong.Criola)

Per quanto possa essere paradossale, bisogna ricordare a qualche distratto di troppo che internet non è il regno del nulla, dove tutto ciò che si compie non esiste o che comunque non ha conseguenze. Al contrario è uno strumento potentissimo da utilizzare con criterio.
Attraverso la voce di social è possibile fare di tutto (o quasi), ma questo non vuol dire arrogarsi il diritto di offendere o discriminare qualcuno, e così come è semplice sfociare in atti deplorevoli come beceri commenti razzisti, basandosi su futili motivazioni, altrettanto poco è bastato mettere a tacere i fautori di questo razzismo digitale, attraverso una più che efficace gogna pubblica moderna, possibile grazie ad una intelligente e mirata azione di guerrilla: la creatività al servizio del rispetto reciproco.

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Loredana Guerciahttp://www.loredanaguercia.com
Communication strategist, web content & brand storyteller, Coordinatrice articoli per robadagrafici.net, Curiosa per natura.
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