ascolta l'articolo!
|
Dopo la valutazione di 5984 proposte di logo collezionate da novembre a dicembre dell’anno scorso si era arrivati a 5 finalisti per la scelta del logo per l’Expo di Osaka 2025, ma solo uno di loro era chiaramente in una categoria tutta sua. Era vivo. Sembrava osservare le altre scelte, pronto a divorarle per farsi spazio, e così è stato. Questa creatura simil blob dai 5 occhi disegnata da Tamotsu Shimada è stata scelta.
Il logo disegnato da Shimada si è guadagnato il nome di Inochi no Kagayaki-kun (Signor Luce della Vita), la sua forma irregolare è ispirata ai confini della citta di Osaka realizzata da un ammazzo di bolle rosse. Cinque di queste bolle sono state riempite con il bianco e il blu, dando un effetto di occhio da cartone animato.
Il tema dell’Expo di Osaka del 2025 sarà “Designing Future Society for Our Lives” (progettare una società futuristica per le nostre vite.) Shimada infatti ha anche spiegato che il logo rappresenta una catena di DNA, delle cellule viventi, per dare un senso de “lo splendore della vita”
I cinque occhi vogliono anche richiamare il logo dell’Expo del 1970 di Takeshi Otaka che si trattava di un fiore di ciliegio stilizzato in 5 cerchi definiti da ritagli circolari.
Il concetto delle cellule viventi è invece riconducibile all’artista giapponese Tarō Okamoto che, sempre per l’Expo del ’70, costruì la “Torre del sole”, alta 70 metri, con tre facce e con gli interni completamente decorati da dipinti sull’evoluzione. Possiamo pensare quindi che Shimada non sia il primo artista di Osaka che crea qualcosa di difficilmente comprensibile. Sembra che le cose criptiche e malformi siano un simbolo molto caro alla città di Osaka.
Ma nonostante per noi occidentali (ma anche per molti compaesani del designer) questo logo sia strano c’è chi lo trova addirittura carino! La parola che viene usata è kimokawaii, una parola senza traduzione italiana ma che indica qualcosa che ha un suo bello nell’essere raccapricciante.
Insomma il logo di Osaka 2025 ha già sollevato tante emozioni da diventare un meme, ed ecco come vari artisti, in modi più o meno macabri, hanno deciso di rappresentare il già caro Inochi no Kagayaki-kun.