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venerdì, Aprile 19, 2024
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Lapo Elkann e la maglia blasfema: ”Alzati e fattura”

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Lapo Elkann e la maglia blasfema
Lapo Elkann e la maglia blasfema: ''Alzati e fattura''

E’ bastata una t-shirt per far parlare (ancora) di sé. Lapo Elkann su Instagram indossa una maglietta azzurra definita da molti ”metà azienda e metà Vangelo”: Gesù e la scritta ”Alzati e fattura”. E il web si divide tra polemiche e lodi. Delusi quelli che pensavano fosse una sua realizzazione perché la firma è ”Il Deboscio”

personalmente penso che in italia il vero miracolo (almeno per la nostra categoria) non sta nel fatturare ma nel farsi pagare le fatture. c’è chi sostiene che la blasfemia invece stia nel parlare di fattura in un paese dove il nero abbonda come il mare!

La parodie di Van Damme // Pausarticolo

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Ciao Grafici e web designer, è ora della pausa!

Vi ricorderete la pubblicità della Volvo Trucks di Van Damme: un periodo era in ogni dove su Facebook, su Twitter.

Oggi mi sono imbattuta in un po’ di parodie e voglio far ridere anche voi. Ho scelto le migliori!

Prendetevi qualche minuto.

 

Ecco la versione ROMANA, il mio primo amore. M’ha fatto scompiscià:

 

 

Ecco la seconda versione: allungamento senza fine delle gambe! ahahahah

 

 

Questa versione… carina.

 

 

Versione cartone animato. Non si capisce un’acca ma ad un certo punto diventa universalmente comprensibile…

 

 

 

 

 

La versione con gli scooters, musichetta di voci bianche e ragazzo che non dà segni di sofferenza. O forse un po’ alla fine ma sempre con un certo portamento.

 

 

Per ultima la versione cinese. Grandi effetti speciali: non si vede per niente che l’amica sposta la sedia. La ragazzina che dopo lo “strap” cade a terra e… scompare.  Non è finita qui: si apre la tenda (altri effetti speciali, la tenda si apre a mano) ed ecco un gruppo di ragazzine. Immobili. Video inutile.

 

 

 

Il pausarticolo è finito! Ora potete tornare a lavoro! Forzaaaaa forzaaaa!

 

 

 

SwatchMate // il cubo cattura colori

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Siete in giro per la città. Avete da consegnare le bozze di un logo ma il proprietario dell’azienda non ha ancora chiara la tonalità di azzurro da utilizzare. Decidete di uscire, una passeggiata in città vi schiarirà la mente. Fortunatamente è iniziata anche una mostra di artisti emergenti poco lontano. Durante la visita finalmente trovate il colore perfetto sul quadro di uno degli artisti. Che fate?

 

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Siete in giro. Una bella passeggiata nel parchetto col vostro cane ci voleva proprio! Osservate intorno i colori. Ad un certo punto vi trovate davanti un albero con delle foglie bellissime… di un verde più bello dell’ Emerald Pantone. Che fate?

Fotografate il colore con lo smartphone? Cercate di fare un video? Non sarà mai lo stesso colore, mai la stessa tonalità.

Forse da oggi in poi le cose cambieranno.

 

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È nato lo SwatchMate, il cubo cattura colori!

 

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Cosa può fare IL CUBO in questione?

Può portare i colori del mondo reale direttamente in Photoshop garantendo alta la corrispondenza del colore. Piccolo, bello, pratico e semplice da usare.

 

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All’interno del cubo c’è  una sfera. La sfera contiene una fonte di luce e un sensore a colori ed ha un piccolo foro campione attraverso cui catturare il colore. Una sequenza controllata di luce viene irradiata sulla superficie, prima di essere trasferita nuovamente dentro la sfera verso il sensore a colori.

Si può catturare il colore di qualsiasi cosa, indipendentemente dalla lucentezza della superficie.

 

Guardate un po’ il video!

 

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Volete saperne di più?  >>>>>>  Andate sul sito 

Un ringraziamento a Simone Squartecchia per la segnalazione!

 

Il ritratto di Morgan Freeman? UN FALSO!

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Ci siam cascati tutti. Ma proprio tutti!

Mi chiedevo: ma come avrà fatto Kyle Lambert a fare i PELI sull’ iPad? Ha le mani piccole come quelle dei puffi? Ma è possibile che abbia passato più di 200 ore per un immagine di Freeman? Che c’ha nella testa?

L’app che ha reso possibile il “miracolo” si chiama ProCreate (un app per la pittura col le dita) e costa appena 5,49 €. Un software leggero e potente che “cattura ogni pennellata automaticamente e che permette di esportarla nel Rullino Fotografico. Ma davvero si può arrivare a livelli di perfezione TOTALE?

 

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Ho riguardato il video più di una volta. Non mi ha mai convinto ma vedevo tutti sorpresi e meravigliati davanti a cotanta bravura. Ad un certo punto ho iniziato a crederci. Tutti i giornali, tutti che postavano questa facciona piena di puntini.

Guardavo anche la foto.

 

Mandela Day Concert - Backstage Studio

 

Credo di aver capito come ha fatto a realizzare il video e PERCHÈ, soprattutto. Ieri neanche sapevo cosa fosse Procreate, oggi so dove si compra, quanto costa e a che serve.

Date un’occhiata al VIDEO DI FREEMAN ALLA ROVESCIA, magari troverete le mie stesse risposte! 😀

 

 

 

Produzione di energia // Massimo Sirelli

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Ciao amici di Soft Chat Interview!

Questa settimana ho il piacere d’intervistare una persona poliedrica. Una personalità unica nel suo genere. Fantasista del colore. Domatore di caratteri. Funambolo della comunicazione.

Massimo Sirelli!

 

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Ciao Massimo!

Nasci a Catanzaro nel 1981, influenzato non dagli streptococchi come i bambini normali ma dal mondo dei graffiti e dalla street art. Come hai conosciuto queste due forme d’arte?

In casa si è sempre respirata la passione per la pittura. Mio Papà era un collezionista, amava i quadri, amava averli in casa e amava regalarmi agli amici. Quindi sin da piccolo sono sempre stato abituato ad entrare negli atelier degli artisti e nelle gallerie d’arte.

Nel periodo pre-adolescenza un tragico evento familiare mi ha portato a scaricare la mia rabbia verso la vita nel disegno. Così incontrare i graffiti che ero poco più alto di un soldo di cacio. Era il 1995 e avevo 14 anni.

 

Cosa senti quando hai uno spray in mano e sei davanti ad un muro bianco?

Oggi, usare lo spray per me è come salire sulla macchina del tempo. Un viaggio nel mio passato, nella mia adolescenza artistica. Da lì è partito tutto e senza uno spray non avrei mai incrociato il resto.

 

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Come ad esempio il graphic design… 

Si. Ho seguito studi tecnici… la grafica e la mia vena artistica non è mai stata alimentata se non attraverso la spray art. Che era istintiva e selvaggia. Nessuno studio. Istinto ed emozione.

 

Avere sempre e costantemente la voglia di vedere le cose sotto nuove prospettive: quanto è importante?

Importantissimo. La necessità di mettersi in gioco sempre. L’esigenza di conoscere nuove tecniche e sperimentare, offre nuovi punti di vista a quello che pensavi di saper fare e scopri che puoi farlo diversamente. Questo è fantastico. Si chiama ESPERIENZA.

 

 Ti diplomi allo Ied di Torino nel 2003 in Digital e Virtual Design. Il passo successivo sarà operare come freelance per agenzie di comunicazione. Come mai questa scelta? Perché partire dal freelancing?

 Più che decisione direi condizione… alle volte non scegli un percorso, ma semplicemente ti capita.

 

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Non credi che per lavorare nel mondo della grafica sia necessario fare esperienza in un’agenzia di comunicazione, in una tipografia, toccare carta, osservare i macchinari, come si montano le insegne… insomma, in un luogo dove apprendere la parte tecnica e pratica del mestiere?

Assolutamente… io ho fatto tutto ciò nel tempo, curiosando e provando io con mano a fare 1000 mestieri diversi legati alla creatività sin dai tempi dei graffiti…confrontandomi con molte situazioni differenti, committenze e richieste sempre nuove e mai porsi il problema del “non lo so fare, ma trovo il modo di farlo”.

 

Dal 2006 sei ART DIRECTOR e fondatore dello studio creativo DIMOMEDIA che non è una semplice agenzia di grafica ma un “laboratorio creativo di ricerca e sperimentazione incentrato su grafica, comunicazione e multimedia design”. Cos’ha di meglio rispetto ad una “normale”agenzia di comunicazione?

Che ci sono io come Capitano, Marinaio e Commodoro!

No scherzo. Non so cosa possiamo avere di più,  forse nulla. Sicuro passione e l’illusione di restare sempre quelli da poco usciti dallo IED.

… quindi mantenendo la stessa spontaneità creativa del principio ma diventando grande, acquisendo maggiore esperienza e sicurezza.

 

Dal 2008 diventi DOCENTE all’Istituto Europeo del Design di Torino. Materie: Interior design, Trasportation Design, Fashion e Textile Design, Design del gioiello e dell’accessorio, Car Design. Non ho mai visto una tua lezione ma ti immagino come un docente diverso. Sei giovane, sveglio, pieno di energie… com’è il rapporto con i tuoi studenti? Qual è il consiglio che dai più spesso a loro?

Il rapporto con i ragazzi è bello. Mi diverto molto anche io. Non c’è mai una lezione uguale all’altra. Improvviso sempre a seconda dell’argomento, della classe e del momento. Alle volte servono metafore folli per attirare l’attenzione del gruppo che è assopito dalla lezione precedente e far passare il concetto. Così ridiamo e nel frattempo ho spiegato loro il concetto di “griglia alternata”.

 

Come riesci a conciliare il lavoro in agenzia con il tuo impegno di docente?

Pianifico settimanalmente le lezioni e di conseguenza i giorni di agenzia, ora è un pò che lo faccio e pian piano ho capito che tanto non serve far programmi e spero sempre che non accadano imprevisti!

 

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Ti ho conosciuto tramite “Io sono un creativo, tu no”. Ho acquistato anche la maglietta qualche anno fa (viola con la stampa gialla). La semplicità della forma (un quadrato) e la forza di una frase. Io sono un creativo, tu no è un progetto finalizzato ad avvicinare e radunare tutti gli operatori del settore della comunicazione e del design con l’intento di generare un punto di contatto tra persone e professionisti, al fine di favorire lo scambio e la libera circolazione delle idee. Dare visibilità a chi voglia mostrare il proprio spirito creativo. Com’è nata l’idea? Perché è nata? Come riesce a produrre energia?

L’idea nasce dalla mia stessa esigenza di voler dire al mondo il lavoro che facevo, che tanto sognavo di fare e che finalmente stavo facendo.

Penso che crei energia perchè convergono l’ironia e la spocchiosità di quel tu no. Il quadratone colorato in contrapposizione alla t-shirt rende evidente la maglietta e attira lo sguardo fino a leggere il testo… il gioco è fatto. O la ami o la odi. Quel tu no o ti strappa un sorriso o un bel “vaffan…” ma a quel punto il gioco è fatto l’interazione volontaria è scattata. Questo penso abbia trasformato l’idea in un progetto che ha funzionato.

 

Stiamo parlando di messaggi e creatività ma a volte penso che il mondo della grafica stia diventando troppo standardizzato. Va il flat, tutti col flat. Non pensi che a volte i progetti manchino di creatività quasi per paura di osare?

Penso che alle volte si sia costretti a non pensare troppo al progetto, effettuando tutte le prassi che stanno dietro alla creazione dello stesso: raccolta e analisi del brief, target, ricerca, ispirazioni, gestazione, bozze, e bla bla bla… molti vanno su istock comprano una libreria di vettoriali e consegnano. Ma purtroppo è il mercato che costringe il più delle volte a questo modus operandi. Ormai la prassi è: “Fallo bene, fallo in fretta e fallo che costi poco, anzi meno”. Come fai in questi termini a fare innovazione???

 

Hai toccato un argomento delicato. Delicatissimo. Spesso molti clienti hanno fretta e non ci fanno dedicare il tempo che richiede il progetto. Si accetta perchè non si vuole perdere il lavoro, i soldi. Cosa potremmo dire a chi ci impone tempi improponibili?

Che purtroppo non è chiaro che non basta schiacciare i tasti del computer per fare un bel lavoro… bisognerebbe noi tutti “educare la clientela” ma non è facile…

 

Ma torniamo a te: te l’hanno anche rubata più di una volta l’idea del “tu no”. Come reagisci di fronte ad un’idea rubata?

Bhe concorderai con me che dopo “Io sono un Creativo. Tu no.” Sono venuti fuori centinaia di esempi di ogni tipo: progetti, campagne, pay off, etc etc che in maniera non troppo velata si erano rifatti o per grafica o per sintassi al mio progetto. Prima di “Io sono un Creativo” quanti esempi ti vengono in mente con una struttura simile? A me nessuno. Ma sicuramente mi sbaglio ed esisteva già! mah…

 

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Nei tuoi disegni speso osi, dai dei messaggi forti in modo ironico. Parti da poster, copertine di giornali. Non hai paura di comunicare a modo tuo. Tematiche anche molto particolari. Raccontaci un po’ come vengono fuori, come li realizzi, le tecniche

La pittura è la mia valvola di sfogo. Qui non ho regole, non ho brief non ho obiettivi. Sono io e la mia follia. Se in quel periodo mi va di lavorare a marker allora che marker sia… altrimenti è la volta degli smalti industriali spalmati a pennello, dipingendo come un primitivo. Poi i messaggi… sicuramente le tematiche sono il risultato di quello che assimilo nel periodo. Gli artisti sono le spugne del genere umano. Sono catalizzatori di quanto accade e trasformano in creazioni le sensazioni e le visioni che si portano dentro. Quindi è per questo che trovi molte cose diverse tra i miei lavori di pittura, perchè affido all’istinto e all’emozione la guida della creazione.

 

Anni fa mi diedero un consiglio: ricordati che per diventare brava devi necessariamente copiare. Copiare per imparare, copiare per affinare la tecnica, per poi farla tua modificandola e applicandola al tuo stile. È stato un consiglio utile?

Secondo è il consiglio migliore che potessero darti. Ai miei allievi dico sempre che devono rubare, copiare, ispirarsi… e pian piano far loro un metodo di lavoro, una struttura grafica.

 

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Ma parliamo di cose serie. Hai una passione molto singolare: i robot! Progetto adottaunrobot: sensibilizzare la gente al ri-uso. Dare vita ad oggetti utilizzando materiale caduto in disuso. Il design rifiuta il rifiuto! Ma questo è un progetto davvero affascinante! Com’è venuto fuori?

Io adoro i robot, il vintage, il modernariato, il design del passato e odio buttar via le cose. Ho messo tutto insieme ed è nato AdottaunRobot.com

Un progetto dove metto insieme un sacco di cose: le mie passioni per l’arte, la creatività e il reciclo. Avevo già in passato fatto qualcosa di simile con il progetto D-Droid.com, ma qui è un progetto tutto mio, dove forse per l’età o non so cosa sono riuscito a metterci il cuore. Nelle storie dei personaggi, nello storytelling di come e perchè è nato questo progetto, io lo considero davvero un progetto sincero.

 

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Cosa posso fare per avere un tuo robot? Sono bellissimi!

Per avere un Robot bisogna dal sito mettersi in lista d’attesa. Sono pochi Robottini e tanti li vorrebbero, quindi non è solo una questione di soldi, ma anche di storia… Quando si richiede l’adozione del Robottino, sarebbe meglio se mi viene raccontata la storia che spinge a voler un Robot piuttosto che un altro… per me sono come i miei bimbi e non ho intenzione di darli a chiunque, ma solo a chi ha un cuore!

 

I tuoi progetti migliori? Progetti in corso?

I miei migliori progetti? Tutti!!!!

Dalla Corporate di Bakeca.it a Io sono un Creativo. Ultimo progetto www.adottaunrobot.com

 

Un saluto e un consiglio agli amici di RDG?

Non smettere mai di provare emozione.

 

Vi è piaciuta l’intervista di Massimo? Adesso guardate un po’ il suo video!

 

Vuoi saperne di più su Massimo Sirelli? Ecco i link!

DIMOMEDIA

IO SONO UN CREATIVO, TU NO

MASSIMOSIRELLI.IT

ADOTTA UN ROBOT

 

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Nikon Talents 2013 // Le foto dei vincitori

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Si è conclusa l’edizione 2013 di Nikon Talents , il concorso fotografico organizzato da Nital, distributore dei prodotti Nikon in Italia.

10 talenti selezionati, uno per categoria. Quasi 11.000 portfoli partecipanti, per un totale di oltre 30.000 immagini complessive.I vincitori si sono aggiudicati una reflex Nikon D5200. I 2 vincitori assoluti – Marina Berardi per la sezione Woman e Livio Ninni per quella Young – hanno vinto anche un buono del valore di 2.500 Euro da spendere in materiale fotografico Nikon.

 

Tutti i vincitori nelle rispettive categorie:

 

Sezione Young:
Categoria Fashion & Glamour: Laura Cammarata
Categoria Naturalistica: Arcangelo Antonino
Categoria Paesaggi & Architettura: Omar Meloni
Categoria Ritratto & Istantanee: Livio Ninni
Categoria Street & Reportage: Alex Liverani

 

Sezione Woman:
Categoria Fashion & Glamour: Susi Belianska
Categoria Naturalistica: Silvia Scaffidi Domianello
Categoria Paesaggi & Architettura: Mirella Vecchi
Categoria Ritratto & Istantanee: Sabrina Caramanico
Categoria Street & Reportage: Marina Berardi

 

Ecco le foto!

 

Marina Berardi, finalista nella Sezione Woman, categoria Reportage, Vincitrice assoluta.
Marina Berardi, finalista nella Sezione Woman, categoria Reportage, Vincitrice assoluta.

 

Livio Ninni, finalista nella Sezione Young, categoria Reportage, Vincitore assoluto.
Livio Ninni, finalista nella Sezione Young, categoria Reportage, Vincitore assoluto.

 

Sabrina Caramanico, finalista nella Sezione Woman, categoria Ritratto.
Sabrina Caramanico, finalista nella Sezione Woman, categoria Ritratto.

 

Susi Belianska, finalista nella Sezione Woman, categoria Fashion & Glamour.
Susi Belianska, finalista nella Sezione Woman, categoria Fashion & Glamour.

 

Alex Liverani, finalista nella Sezione Young, categoria Street & Reportage.
Alex Liverani, finalista nella Sezione Young, categoria Street & Reportage.

 

Laura Cammarata, finalista nella Sezione Young, categoria Fashion & Glamour.
Laura Cammarata, finalista nella Sezione Young, categoria Fashion & Glamour.

 

Mirella Vecchi, finalista nella Sezione Woman, categoria Paesaggi & Architettura.
Mirella Vecchi, finalista nella Sezione Woman, categoria Paesaggi & Architettura.

 

Silvia Scaffidi Domianello, finalista nella Sezione Woman, categoria Naturalistica.
Silvia Scaffidi Domianello, finalista nella Sezione Woman, categoria Naturalistica.

 

 

 

 

 

lo spot da vedere! Google Search: Reunion

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le pubblicità di google sono sempre state incisive indipendentemente dall’ agenzia e del mercato a cui si rivolgono, ma il nuovo spot di Ogilvy Mumbai “Google Search: Reunion” per conto di google india porta il tutto a un livello successivo. sono un ragazzo abbastanza sensibile, ma questo è probabilmente il primo spot in cui mi sono dovuto sforzare per trattenere le lacrime. addirittura rende il recente spot “Stay Together” di Pereira & O’Dell di per Skype una comunicazione obsoleta. e non è solo la storia in se a renderti emotivo ma tutto il contesto sociologico e storico affrontando addirittura il conflitto tra India e Pakistan che ha lascito delle profonde ferite in molte generazioni su entrambi i lati del confine!

PS: cominciate a sbucciare delle cipolle avrete una scusa plausibile se qualcuno vi becca in lacrime!

Google india mostra al mondo intero come le tecnologie di oggi permettono di fare cose che fino a poco tempo fa erano impensabili. una stria di amicizia ritrovata che scalda davvero il cuore!

Oggetti 3D in tempo reale (video)

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Questa invenzione esce fuori dal Mit Media Lab: una superficie che ricrea oggetti in 3D in tempo reale.

Un sistema incredibile ideato dal professor Hiroshi Ishii che imita i movimenti degli oggetti:  questi vengono posti sotto uno scanner 3D e vengono immediatamente riprodotti. Porte spalancate al concetto di telepresenza.

 

Ecco il video!

 

 

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Un altro video nel blog di John Maeda  qui

natale a tempo di spot! gia c’è lo spot di Natale più bello del 2013!

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Per natale si sa, i pubblicitari danno il meglio di se, è anche quest’ anno non sono stati da meno, quindi ecco la top 3 dei video piu belli di novembre

terzo posto:

Cliente: Lego
Agency: We Are Pi
Director: Joanna Bailey
LEGO Project Leads: Sara Riis-Carstensen & Kathryn Mario

Un bimbo parla delle sue creazioni coi lego fatti insieme al papà. la voce, l’intonazione, e il voler spiegare come giocano inseme fa il verso alle più famose pubblicità apple.

 

secondo posto:

Cliente: ikea

Advertising Agency: Åkestam Holst, Sweden
Creative Director: Andreas Ullenius
Art Director: Lars Holthe

se vi siete mai chiesti dove babbo natale faccia le sue scorte eccovi accontentati… anche lui va al ikea… sotto mentite spoglie ovviamente.

 

primo posto

assurdo pensare che il primo posto non appartenga a qualche major di peso come CocaCola  (bhe siamo ancora a novembre ND MINA) ma realizzato da lo spot realizzato dallo studio Adam & Eve DDB per conto dell’ecommerce John Lewis mi ha lasciato senza parole e con un magone nella gola, segno che lo spot ha colpito nel segno e che io forse soffro della sindrome di peter pan… (probabilmente! ND MINA).

Godetevi quindi questa dolce fiaba natalizia con gli amici della foresta e sopratutto con l’amico coniglio amante del natale e l’amico orso che non ha mai potuto vedere un natale perché in quel periodo va in letargo. Animati in uno stile molto vicino a quello disney e con un tocco di 3d grazie anche alle musiche questo spot tocca le corde dei più “grinchiosi” di voi 😉

 

appuntamento al prossimo mese per la classifica definitiva degli spot natalizi più viral!

 

EDIT:

dopo aver visto il making of di The Bear & The Hare sono assolutamente più convinto di aver dato il primo posto meritatamente a questo piccolo capolavoro… se volete come me esclamare WOW date un occhiata anche voi a come è stato fatto il video sopra citato.

The Making Of: The Bear & The Hare from Hornet Inc on Vimeo.

Niente armi nei film ma solo pollici in su

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Cosa succede se da tutti i film, o almeno quelli che vale la pena vedere almeno una volta nella vita togli tutte le armi e lo sostituisci con un bel pollice in su? Beh di sicuro tutti i personaggi con un oscuro violento passato, pronti a spianarsi la strada a suon di colpi di pistola ottengono immediatamente un atteggiamento positivo verso la vita. questa e di base quello che fa il blog Thumbs & Ammo blog iniziato come un gioco tra amici in Inghilterra e in pochissimo tempo diventato una vera hit virale con contributors da tutto il mondo che inviano i propri personaggi dei film s-pistolati e  che non sembrano più cosi cazzuti senza le loro armi.

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ROBOCOP
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Glad-Pitt

TERMINATOR
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RAMBO
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BAD BOYS
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BEVERLY HILLS COP
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SCARFACE
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FULL METAL JACKET
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FAST AND FURIOUPS
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PULP FICTION
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RAMBO
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SCARFACE
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MATRIX
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