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venerdì, Ottobre 11, 2024
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CALLIGRAFUNKY! Intervista calligrafica a Maria Chiara Fantini e Giulia Ursenna Dorati

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Cosa significa per voi fare calligrafia?

Giulia: Abito nella Mesopotamia degli amanti delle lettere, tra calligrafia, lettering e type design. Amo profondamente tutte e tre queste discipline e spesso mi esprimo attraverso dei blend. Fare calligrafia significa prendermi il tempo di respirare, entrare in connessione con la radice formale di ciò che voglio dire, in un certo senso, operare la regia dell’emozione che voglio scaturire attraverso il rapporto forma/contenuto delle parole o frasi che scelgo.

Maria Chiara: Fare calligrafia per me significa tornare a un ritmo lento, profondamente diverso da quello che siamo abituati a tenere oggi. Mi fa sentire in connessione diretta con la lunga tradizione che ha portato a codificare questo bellissimo linguaggio di segni e parla a quella parte di me che ama tutto ciò che è antico. Fare calligrafia soddisfa anche il bisogno di usare le mani e di riconnettersi alla fisicità dell’essere creativi. Infine fare calligrafia vuol dire senza dubbio esercitare costanza e pazienza.

In che modo la calligrafia ti ha aiutato nel tuo lavoro?

Giulia:  Mi ha aperto ad un approccio volto all’esprimere e non al riempire.
E a ritrovare una connessione reale con la fisicità del lavoro. Praticando la Calligrafia  il corpo, la postura, il respiro, le abitudini della mano diventano tanto importanti quanto la propria conoscenza o sintesi creativa.

Maria Chiara: La calligrafia, anche se può sembrare strano, è in realtà stata il mio primo lavoro. Mentre ero all’università ho scoperto per caso l’esistenza di questo mondo e la curiosità mi ha portato a comprare subito il mio primo pennino. Tempo dopo mi sono trovata ad avere l’opportunità di lavorare come calligrafa per il settore wedding.

In che modo ti sei spostata sul mondo digitale?

Giulia: Sono nata nel digitale, ho cominciato con il type design nel 2012 grazie a un intervento di Goran e alla paziente guida di Cosimo Lorenzo Pancini di Zetafonts, per poi passare al lettering in tecnica mista ed approdare sui lidi della calligrafia soltanto cinque anni fa, con un battesimo per mano di Schettin/Biasetton, due dee della calligrafia che mi hanno fatto scoprire questo nuovo modo di gioire e soffrire.

Maria Chiara: Essendomi formata in design il mondo digitale è stato sempre presente per me ma l’ambito delle lettere digitali mi si è aperto veramente grazie al corso di specializzazione Typography and Calligraphy di IED che ho seguito nel 2018. Sapevo diverse cose sulla calligrafia a quel punto ma poco o niente sul type design. Il corso mi ha permesso di colmare il gap tra manuale e digitale e di aprirmi all’affascinante e complesso mondo del caratteri tipografici.

Qual è il progetto di cui vai più fiera?

Giulia: Spero il prossimo, anche se produrre gli inserti per il manuale di Love Lettering per Disney mi ha fatta camminare tre metri sopra il cielo per qualche settimana.

Maria Chiara: Domanda difficile! Devo dire che sono molto contenta di aver realizzato gli artwork del set di 4 card natalizie “Good Letters for a Good Life” insieme a Zetafonts. Il lettering è il mio ambito preferito di lavoro e questo progetto è stata l’occasione di sperimentare stili diversi e giocare con la parte decorativa che tanto amo. E poi è stato tutto stampato in oro!

Dove hai appreso le conoscenze in ambito calligrafico?

Giulia: Tramite gli workshop IED, che sono un ponte unico per chi ha una matrice professionale grafica basata sul digitale

Maria Chiara: Ho cominciato totalmente da autodidatta e comprato tanti libri! Più tardi ho seguito alcuni corsi dell’ACI e partecipato ai workshop di calligrafia nell’ambito del corso di specializzazione di IED. È stato divertente imparare piano piano ma devo dire che un corso base con cui avvicinarmi alla scrittura mi avrebbe fatto risparmiare tanta frustrazione, specialmente all’inizio!

Cosa vorresti consigliare a chi si vuole avvicinare al mondo della calligrafia oggi?

Giulia: Di non credere che la propria grafia quotidiana migliori in proporzione diretta all’agilità con cui si arriva a scrivere in Roundhand e di trovare guide appassionate capaci di mantenere acceso l’entusiasmo nonostante sia la quattrocentesima volta che provi a scrivere quella parola.

Maria Chiara: Di armarsi di pazienza, di un buon corso per iniziare e soprattutto di tanto entusiasmo!

 

 

 

 

 

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ManuelAlvaro
ManuelAlvaro
Batterista, appassionato di serie TV, fiero collezionista di t-shirt basic. Innamorato del sushi e della birra artigianale, con un debole per la musica anni 80. Designer multidisciplinare specializzato in brand identity e type design. Community manager di Roba da GRAFICI.net.
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